Alla scoperta dei produttori locali: il Collettivo Colbacco

L'umbria nel bicchiere ha un nuovo appeal

Da qualche anno l’Umbria ha perso la sua allure un po’ fané facendo spazio a quella che si può definire La Nouvelle Vague della produzione vinicola locale, fatta di vignaioli grintosi, di grande appeal, dalle idee chiare e capaci di creare una nuova identità ai vini umbri.

Vogliamo iniziare presentandovi il Collettivo Colbacco, nato dall’inventiva di Guido “Zaffo” Santarelli, e sviluppato grazie alla partecipazione di giovani produttori quali i vignaioli Lumiluna Giulio Rinaldi e Luca Bigicchia, e da Marco Durante, noto agli appassionati di vini naturali con il nome de il Signor Kurtz.

I quattro di Colbacco sono molto fighi, quasi tutti hanno una barba da far invidia ai migliori filosofi greci, sufficientemente ruvidi e radicalmente legati al territorio umbro. Il Collettivo produce vini che non deludono le aspettative riposte, regalandoci vini nervosi, ruvidi, molto territoriali (se si include il merlot, che -si sa- in Umbria sa dare molte soddisfazioni), il tutto senza manipolazioni in vigna o in cantina, dunque zero solfitazioni, chiarifiche, filtrazioni; solo un po’ di rame alla bisogna, senza perdere di vista l’obiettivo: produrre vini naturali capaci di emozionare chi li assaggia; vini dell’amicizia, delle bevute in compagnia, senza pensieri.

Vi aspettiamo in enoteca per condividere con voi calici e racconti.